lunedì 29 Aprile 2024

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Trasformare un’azienda sull’onda del cambiamento. Intervista a Raffaele Belli, ideatore del Metodo Belli e autore del romanzo manageriale Giacca Blu.

Digitalizzazione, trasformazione, cambiamento, adattamento. Tutte sfide che le imprese oggi sono chiamate a superare. Ma come? Sicuramente occorre apertura, tenacia e metodo. 

Per l’ultima variabile abbiamo intervistato chi il metodo l’ha creato, Raffaele Belli formatore e ideatore del Metodo Belli e autore di Giacca Blu, un avvincente romanzo manageriale che offre interessanti spunti di riflessione sulla giusta strategia di cambiamento attraverso il racconto della storia di un’impresa familiare italiana. 

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Prima di partire con le domande mi piacerebbe raccontare cosa c’è dietro al professionista, come è iniziato tutto?

La mia storia è iniziata, direi quasi per caso, possiamo dire così, nel senso che non sono un nativo digitale, ma sono io stesso, diciamo, un professionista che si è trasformato digitalmente. La mia carriera professionale nasce come imprenditore familiare, un’impresa di famiglia, terza generazione, in realtà in un settore che l’opposto del digitale: la stampa.

Noi avevamo una tipografia industriale fondata da mia nonna nel 1962, poi è arrivata mia madre e poi siamo subentrati io e mia sorella. Lì è iniziata la mia esperienza professionale.

Poi nel tempo mi sono piano piano, diciamo trasformato per degli eventi che ci hanno portato, diciamo alla chiusura della nostra azienda e quindi in quel momento mi sono chiesto cosa faccio nella vita? Era il 2013, avevo una grande conoscenza di che cosa volesse dire lavorare in un’impresa familiare; i problemi, le opportunità e le criticità di un’impresa familiare.

Il digitale in quegli anni aveva attaccato fortemente quella categoria e quindi ho cercato di prendere il meglio da quello che mi era successo e ho deciso di portare avanti una missione, quella di aiutare altre imprese, principalmente familiari, a capire come il digitale può aiutarli a crescere, a cambiare, evolvere, a costruire aziende di prossima generazione. Ho iniziato a lavorare in questo mondo con il mio dottorato di ricerca, durante il quale ho sviluppato una metodologia a cui, per poca vanità, ho dato il mio cognome.

Che cosa vuol dire per te Cultura Digitale? 

Io direi di guardare dalla doppia prospettiva: quella del consumatore e quella delle aziende.

Dalla prospettiva del consumatore, cultura digitale significa capire quali sono i meccanismi che oggi regolano la nostra era. A me piace parlare di era digitale, solitamente. E quindi un modo importante per capire come funzionano oggi i social media, quanti dati “regaliamo” ai social media e quali sono le logiche che governano tutto il mondo dell Ecommerce.

Dal punto di vista, invece, delle aziende, cultura digitale significa capire quali sono i meccanismi che regolano il nuovo business. Come essere competitivi nell’era digitale. Come ripensare la propria strategia nell’era digitale. Come lavorare sul marketing, sugli strumenti, sui processi. Sostanzialmente avere l’obiettivo di adattare la competitività aziendale a quelle che sono le nuove regole del mercato.

Veniamo a Giacca blu, un libro che ho particolarmente amato, di cosa parla il libro, a chi è rivolto?

Il libro nasce sostanzialmente dall’esigenza di mandare un messaggio agli imprenditori e portarli a chiedersi come potevano adattare e ripensare le loro aziende nell’era digitale.

E allora mi sono chiesto che tipo di libro avrei potuto scrivere. 

Sicuramente un manuale sarebbe stata la cosa più semplice, poi mi sono ricordato gli scaffali pieni di libri nelle stanze degli imprenditori mai aperti, mai letti. Quindi ho pensato a un romanzo manageriale che includesse all’interno di una storia la parte tecnica e la parte strategica. 

Giacca blu è un libro che, sostanzialmente, si pone l’obiettivo di raccontare una storia, quella di centinaia di migliaia di imprenditori italiani. Viene narrata la storia di un’impresa familiare tradizionale che opera da tanto tempo in un mercato molto statico deve affrontare un viaggio di trasformazione. In questo viaggio si avvicendano personaggi e situazioni che solitamente vivono le imprese familiari. Infatti, molti che lo leggono e mi scrivono si riconoscono.

Il protagonista del libro che racconta di fatto la tua storia, è di fatto il “Metodo” che hai creato. Di cosa si tratta e a chi può essere utile?

Allora il metodo belli, come dico sempre, è un percorso che aiuta e supporta gli imprenditori a capire come definire una strategia di business in sette tappe.

Un percorso che aiuta sostanzialmente a valutare il livello di maturità digitale di un’organizzazione e quindi, sostanzialmente, aiuta a capire dove sei, quali sono i punti critici, quali sono le opportunità, quali sono le potenzialità inespresse dell’azienda.

Aiuta a definire degli scenari strategici futuri e a definire un piano operativo. Risponde alle domande dove sei, dove vuoi andare, come ci arrivi? 

Uno strumento importante per chi, in questo momento, ha una un’azienda, un’impresa “analogica”, o meglio, tradizionale e vuole iniziare a intraprendere un percorso di digitalizzazione o, comunque, di trasformazione e di adattamento all’era del digitale.

Nell’ultimo periodo si sta parlando tanto di Intelligenza Artificiale. Che cosa senti di consigliare agli ascoltatori, agli imprenditori, a chi oggi si trova di fronte a queste sfide? 

Allora sicuramente vi consiglio di non stare fermi. Quando ho fatto il mio dottorato di ricerca mi sono imbattuto in un in una ricerca molto interessante: negli anni 90 il tempo di vita medio di un modello di business era circa trent’anni. Intorno al 2005 siamo scesi dai quindici ai vent’anni, oggi siamo tra i cinque e i dieci anni.

Questo significa che le aziende devono ripensarsi ogni cinque anni e questo è chiaramente una difficoltà. 

Il mio consiglio è non rimanere fermi, non pensare che il digitale sia un cambiamento che probabilmente avverrà in futuro, è adesso ed è molto, molto, molto veloce. Il secondo consiglio è quello di considerare la tecnologia come uno strumento che funziona solo con l’acquisizione di intelligenza tecnologica.

Il problema non è la tecnologia, la trasformazione digitale non è mai un problema tecnologico, ma un problema strategico, di cultura e di persone.

Quando parliamo di trasformazione digitale tutti si focalizzano sulla parola digitale, mentre la parola più importante è trasformazione che significa supportare un’impresa, che è un’insieme di persone, a fare un percorso di cambiamento evolutivo con l’aiuto e il supporto della tecnologia.

Raffaele Belli è Imprenditore, Chief Digital Officer, Dottore di Ricerca, formatore e ideatore del Metodo Belli e autore di Giacca Blu, un avvincente romanzo manageriale.

Per scoprirne di più 👉  Il Metodo Belli

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Redazione
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