lunedì 29 Aprile 2024

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Google: nuovi risultati di ricerca, Gemini su Android – Nuovi Macbook Air M3

Google ed i nuovi risultati di ricerca, Gemini sbarca su Android e Apple lancia i nuovi Macbook Air M3. Una puntata piena di novità. Approfondiamo gli argomenti con l’articolo di questa settimana!

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Modifiche nei Risultati di Ricerca di Google: Critiche e Controversie Legate alle Nuove Regole Europee

Google, gigante indiscusso nel mondo delle ricerche online, sta attualmente affrontando una serie di cambiamenti significativi nel suo design dei risultati di ricerca. Queste modifiche non sono semplicemente estetiche, ma sono strettamente legate al rispetto delle nuove regole europee, in particolare al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea. Quest’ultimo, entrato in vigore per garantire una concorrenza più equa nel panorama digitale, proibisce ai grandi colossi tecnologici come Google di favorire i propri servizi sui risultati di ricerca a discapito dei concorrenti. Le nuove regole richiedono a Google di trattare in modo equo, trasparente e non discriminatorio i risultati relativi a servizi simili ai suoi, come Google Hotels, Google Flights e Google Shopping. Tuttavia, ciò che è iniziato come un tentativo di conformarsi alle normative dell’UE si è rapidamente trasformato in un campo di battaglia, con diverse aziende e organizzazioni che sollevano critiche e controversie sulle modifiche proposte da Google. Tra le aziende che esprimono preoccupazioni ci sono Yelp, Skyscanner, e altre piattaforme di comparazione e recensione. Yelp, in particolare, ha condotto test che suggeriscono che le persone sono meno propense a cliccare sui risultati dei concorrenti di Google dopo le modifiche apportate al design dei risultati di ricerca. Questo solleva il dubbio che, nonostante lo scopo dichiarato del DMA di favorire le aziende più piccole, le modifiche apportate da Google potrebbero avere un effetto contrario. Una delle principali critiche riguarda la continua dominanza dei risultati di ricerca di Google. Nonostante le modifiche, i risultati di Google continuano a occupare la maggior parte della pagina, relegando i concorrenti in posizioni meno visibili. Questo solleva preoccupazioni riguardo alla possibilità di formazione di monopoli e all’eventuale aumento dei prezzi per i consumatori. Inoltre, il design proposto da Google potrebbe non essere perfettamente funzionale. L’utilizzo di pulsanti “chip” per evidenziare servizi di confronto delle offerte potrebbe risultare confuso o inappropriato in certi contesti di ricerca. Questo solleva la questione se Google debba ancora lavorare per perfezionare le novità proposte. Di fronte a queste critiche, alcune aziende hanno chiesto ulteriori modifiche al design dei risultati di ricerca di Google per garantire una maggiore equità e trasparenza. Ad esempio, Yelp ha proposto che le autorità regolamentari dell’UE obblighino Google a modificare il widget della mappa nelle pagine dei risultati per mostrare elenchi e valutazioni delle aziende provenienti da fonti diverse, come la directory di Google, Yelp o altre piattaforme. Le autorità europee stanno seguendo da vicino le modifiche apportate da Google e hanno espresso preoccupazioni per il fatto che potrebbero non essere sufficienti a garantire il rispetto delle norme del DMA. Alcune aziende hanno chiesto un’indagine formale sulla conformità di Google al DMA. Questo evidenzia la necessità di un’attenzione costante e di un’azione regolamentare adeguata per garantire una concorrenza equa nel mercato digitale. Le modifiche proposte da Google ai suoi risultati di ricerca in risposta al DMA sono al centro di un dibattito e di critiche da parte di diverse aziende e autorità europee. Sebbene l’obiettivo sia quello di garantire una concorrenza più equa nel panorama digitale, resta da vedere se le modifiche proposte saranno sufficienti a raggiungere questo scopo o se ulteriori interventi saranno necessari per garantire una concorrenza equa e trasparente nel mercato digitale europeo.

Fonte wired.it

Google Integrazione Gemini: Rivoluzione nell’Universo Android

Il mercato degli smartphone sta attraversando un periodo di rallentamento delle vendite, spingendo le aziende del settore a cercare nuove vie per attirare i consumatori. In questo contesto, Google ha annunciato i suoi piani per integrare il suo modello di intelligenza artificiale, Gemini, negli smartphone Android entro il 2025. Gemini, un modello di IA sviluppato da Google, promette di rendere gli smartphone Android ancora più smart e intuitivi. L’integrazione di Gemini consentirà agli utenti di godere di un’esperienza migliore senza la necessità di una connettività costante per l’elaborazione via cloud, offrendo al contempo un livello superiore di privacy. Inizialmente, Google ha lanciato Gemini Nano, una versione ridotta del modello di intelligenza artificiale che richiede ancora l’accesso a Internet per funzionare. Tuttavia, con l’introduzione di Gemini negli smartphone Android, ci si aspetta che l’esperienza degli utenti migliori significativamente, portando a un ciclo di vita rinnovato per questi dispositivi. Gemini Ultra, con i suoi 1,56 trilioni di parametri, potrebbe persino competere direttamente con ChatGPT-4 di OpenAI in termini di comprensione e generazione dei dati. Questo indica un’evoluzione significativa nel panorama degli assistenti virtuali e dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale. Tuttavia, nonostante le promesse di innovazione, gli analisti invitano alla cautela. Mentre l’integrazione di Gemini potrebbe portare a miglioramenti significativi, i progressi attuali potrebbero non essere sufficienti per convincere i consumatori a effettuare l’upgrade ai nuovi dispositivi.  Nonostante ciò, Google e altri brand continuano ad investire in sistemi basati sull’intelligenza artificiale, dimostrando un impegno costante per l’innovazione nel settore della telefonia mobile. L’integrazione di Gemini negli smartphone Android è prevista entro il 2025, e il nuovo smartphone Pixel 8 di Google, disponibile per l’acquisto, potrebbe rappresentare un passo avanti significativo in questa  direzione. Con 128 GB di memoria e una varietà di colorazioni disponibili, il Pixel 8 potrebbe essere la scelta ideale per chi è alla ricerca di un dispositivo all’avanguardia nel panorama tecnologico attuale.

Fonti telefonino.net | tuttoandroid.net

L’approfondimento di Raffaele Gaito su Google Gemini

Raffaele Gaito ha espresso il suo parere sull’integrazione di Google Gemini in una serie di strumenti quotidiani come Gmail, Google Docs, Google Presentations e Google Sheets. Ha sottolineato l’importanza dell’ecosistema e dell’integrazione, notando che, sebbene Google abbia un prodotto inferiore rispetto ad altri, ha un ecosistema ben sviluppato. Gaito ha evidenziato cinque integrazioni chiave di Gemini nei vari strumenti Google e ha mostrato come funzionano in dettaglio. Tuttavia, ha anche riconosciuto alcune limitazioni, come il fatto che al momento Gemini non supporta l’italiano e che l’IA non è ancora all’altezza delle aspettative. Nonostante ciò, ha riconosciuto il valore di queste integrazioni per la velocità e l’efficienza delle operazioni quotidiane, anche se ha evidenziato che la lingua rappresenta ancora una grande barriera per molti utenti italiani.

Google Genie: creare videogiochi da un’Immagine

Google ha rivelato il suo più recente progresso nell’intelligenza artificiale con Genie: un modello in grado di generare videogiochi partendo da una singola immagine o testo. Questo innovativo modello è stato addestrato su un vasto dataset, principalmente costituito da oltre 200.000 ore di video, principalmente tratti da giochi in 2D, per consentire a Genie di apprendere una vasta gamma di movimenti, controlli e possibilità di azione. Tim Rocktäschel, capo del progetto presso Google, ha dichiarato: “Il nostro modello può trasformare qualsiasi immagine in un mondo 2D giocabile.” Genie non solo genera asset grafici dall’input fornito, ma compila anche il codice necessario, sebbene possano esserci limitazioni e possibili errori. L’idea è quella di creare un mondo aperto a partire da un’immagine, modellato e modificato dall’intelligenza artificiale in base alle azioni del giocatore, in modo procedurale. Genie rappresenta un nuovo passo avanti nelle sperimentazioni di Google nel campo dell’intelligenza artificiale. Il modello è stato appositamente addestrato per creare esperienze interattive basate su immagini e testo, e si presenta come un sistema specializzato nella creazione di videogiochi e media interattivi. Il team di Google DeepMind è dietro a questa nuova espressione di intelligenza artificiale, che ha sfruttato un vasto dataset principalmente composto da video e giochi in 2D. Il training di Genie è avvenuto in gran parte senza una supervisione precisa, permettendo al modello di apprendere una vasta gamma di movimenti e controlli. Al momento non è stata fornita una data di uscita precisa per Genie, e non è chiaro se il progetto assumerà la forma di un prodotto commerciale. Tuttavia, l’annuncio suscita grande interesse nel mondo della tecnologia e dei videogiochi, con l’attesa di ulteriori sviluppi su questo fronte.

Fonte: Multiplayer.it

Elon Musk intenta causa contro OpenAI: accuse di tradimento alla missione originaria

Elon Musk, noto imprenditore e figura di spicco nel settore tecnologico, ha recentemente intentato una causa legale contro OpenAI, accusando l’azienda di aver tradito la sua missione originaria no-profit. Musk sostiene che OpenAI, inizialmente concepita per sviluppare un’intelligenza artificiale benefica per l’umanità, abbia deviato da questo obiettivo, diventando essenzialmente una “succursale di Microsoft”. La denuncia presentata da Musk sostiene che OpenAI abbia violato un presunto contratto, rivelando che i cofondatori dell’azienda, Sam Altman e Greg Brockman, avevano originariamente proposto di creare un’azienda no-profit insieme, basata sui principi dell’open source. Tuttavia, Musk si è ritirato dall’azienda nel 2018, ufficialmente per conflitti di interessi con i progetti di Tesla e Neuralink.

Nel tentativo di bilanciare gli obiettivi di profitto con la missione originaria, nel 2019 OpenAI ha istituito una società no-profit separata. Tuttavia, l’ingente investimento di Microsoft ha portato OpenAI a essere considerata essenzialmente una filiale closed-source di Microsoft, secondo le affermazioni di Musk. Il miliardario ha espresso preoccupazione per le implicazioni esistenziali di un’intelligenza artificiale forte, citando luminari come Stephen Hawking e Bill Joy. Tuttavia, OpenAI ha risposto mostrando delle email tra il 2015 e il 2019 che indicano che Musk era a conoscenza dei cambiamenti in corso all’interno dell’azienda e desiderava essere coinvolto in essi. La denuncia di Musk descrive GPT-4, un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, come un rischio per l’umanità. GPT-4 è in grado di ragionare e ottenere punteggi significativi in test di competenza legale. Queste preoccupazioni riflettono le opinioni di Musk e di altri luminari nel campo della tecnologia, che temono le conseguenze di un’intelligenza artificiale avanzata. Nonostante la denuncia di Musk abbia suscitato un certo clamore mediatico, molti commentatori ritengono che le basi legali della sua causa siano deboli. Tuttavia, l’imprenditore è riuscito ancora una volta a catturare l’attenzione pubblica con le sue critiche contro OpenAI e il suo ruolo nel dibattito sull’intelligenza artificiale.

Fonte: ictbusiness.it

L’APPROFONDIMENTO DI MARCO MONTEMAGNO SULLA CAUSA INTENTATA DA ELON MUSCK CONTRO OPEN AI

Marco Montemagno osserva che Elon Musk ha citato in giudizio Samuel Altman, Gregory Brockman e OpenAI. Montemagno nota l’interrogativo riguardo al numero di divisioni di OpenAI coinvolte nella causa. Rimarca il cambiamento del luogo del processo da Delaware a San Francisco, suggerendo che potrebbe essere stato influenzato dai contrasti precedenti tra Musk e la dirigenza di Tesla. Montemagno riassume i punti principali del documento legale presentato da Musk, sottolineando la preoccupazione riguardo al controllo delle AI e l’accordo iniziale tra Musk e OpenAI. Si sofferma sulla trasformazione di OpenAI da un’organizzazione no-profit a un’azienda che produce profitto. Montemagno commenta sulle implicazioni delle AI avanzate e sulla difficoltà di competere con esse nel mondo del lavoro basato sulla conoscenza. Conclude osservando che la battaglia legale potrebbe essere complessa, considerando l’importanza strategica delle tecnologie AI per il futuro dell’umanità.

APPLE RIVELA I NUOVI MACBOOK AIR 13″ E 15″ CON PROCESSORI M3: POTENZA E INNOVAZIONE

Apple ha svelato i nuovi MacBook Air da 13″ e 15″ con processori M3, portando sul mercato una combinazione di potenza e innovazione. Dotati di un design sottile e leggero e schermi Liquid Retina, questi modelli offrono una serie di nuove funzionalità che promettono di migliorare l’esperienza degli utenti. Entrambi i modelli consentono ora il collegamento fino a due monitor esterni e offrono una connettività Wi-Fi fino a due volte più veloce rispetto alla generazione precedente. Tuttavia, è importante notare che ufficialmente il supporto per i monitor esterni si limitava a un solo display con risoluzione fino a 6K a 60Hz. Il nuovo MacBook Air presenta un resistente guscio unibody in alluminio, disponibile in quattro colori: mezzanotte, galassia, grigio siderale e argento. Al cuore di questi dispositivi c’è il potente chip M3, che offre una CPU 8-core, una GPU fino a 10-core e supporto fino a 24GB di memoria unificata. Una delle caratteristiche più interessanti di questi nuovi MacBook Air è la durata della batteria, che può raggiungere fino a 18 ore, assicurando un’esperienza d’uso prolungata. La GPU di nuova generazione offre funzionalità avanzate come il supporto al mesh shading e il ray tracing con accelerazione hardware. Con questi aggiornamenti significativi, Apple non solo offre prestazioni potenti ma anche una serie di nuove funzionalità e opzioni di personalizzazione. I nuovi MacBook Air da 13″ e 15″ sono già disponibili per l’acquisto e promettono di soddisfare le esigenze dei consumatori più esigenti.

Fonte: HDblog

CARRELLATA DIGITALE

INSTAGRAM SVILUPPA LA ‘MAPPA DEGLI AMICI’: ALLA CONQUISTA DI SNAPCHAT E APPLE

Instagram sta sviluppando una funzione chiamata “Mappa degli amici”, ha confermato un portavoce di Meta a TechCrunch lunedì. La funzione opt-in, simile alla Snap Map di Snapchat, consentirebbe agli utenti di vedere la posizione dei loro amici in tempo reale. L’azienda ha dichiarato che la funzione è un prototipo interno e non viene testata esternamente. La funzione è stata scoperta per la prima volta dall’ingegnere inverso Alessandro Paluzzi, che spesso individua funzionalità dei social media in fase di sviluppo prima del loro lancio ufficiale. Se Instagram dovesse lanciare ufficialmente la Mappa degli amici, copierebbe un’altra funzionalità popolare da Snapchat, dopo aver clonato la funzionalità principale delle Storie dell’app nel 2016. Instagram prenderebbe anche di mira Apple e la sua funzione “Trova il mio” che consente agli utenti di vedere dove si trovano attualmente i loro amici e familiari. Con questa nuova funzionalità, Instagram darebbe ai suoi utenti un altro motivo per trascorrere più tempo sulla sua app e meno sui servizi di altre aziende. Instagram ha anche l’opportunità di attrarre le persone che erano fan di Zenly, un’app di mappe sociali acquisita da Snap e poi chiusa l’anno scorso. Secondo gli screenshot pubblicati su Threads da Paluzzi, la Mappa degli amici di Instagram consentirebbe agli utenti di scegliere chi può vedere la loro posizione. Gli screenshot indicano anche che i dati sulla posizione sarebbero crittografati end-to-end. Potresti scegliere di condividere la tua posizione con i follower che ti seguono, la tua lista di “Amici stretti” o nessuno. La mappa includerebbe anche una modalità “Fantasma” che nasconderebbe la tua ultima posizione attiva. La Mappa degli amici consentirebbe agli utenti di lasciare brevi messaggi, o “Note”, sulla mappa per farli vedere agli altri. Attualmente, le Note di Instagram sono i brevi messaggi che appaiono nella parte superiore del tuo feed di messaggistica diretta, ma se la Mappa degli amici verrà lanciata, gli utenti avranno l’opzione di pubblicare questi brevi aggiornamenti sulla mappa. La funzionalità Note sulla mappa potrebbe essere utilizzata per fare cose come notificare ai tuoi amici un divertente negozio temporaneo che hai trovato o un nuovo ristorante in cui stai mangiando. La notizia arriva mentre Instagram sta lavorando per migliorare la sua offerta di mappe in-app. Alla fine del 2022, l’azienda ha introdotto un’esperienza di mappa ricercabile che ha permesso agli utenti di esplorare le posizioni popolari taggate intorno a loro e filtrare i risultati della posizione per categorie specifiche, tra cui ristoranti, caffetterie e saloni di bellezza. Il lancio della mappa ricercabile è avvenuto una settimana dopo che il vice presidente senior di Google Prabhakar Raghavan ha dichiarato che i giovani utenti si stavano rivolgendo ad app come Instagram e TikTok invece di Google Search o Maps quando cercavano di scoprire nuovi luoghi. Dopo aver intaccato uno dei settori principali di Google, Instagram potrebbe ora cercare di sfidare Snapchat e Apple con la sua Mappa degli amici.

Fonte: techcrunch.com

TIKTOK INTRODUCE L’API DI PORTABILITÀ DEI DATI PER CONFORMARSI ALLE NUOVE REGOLE DELL’UE

TikTok continua a confrontarsi con i regolatori dell’UE sulle tecniche delle nuove normative per le piattaforme digitali, implementando nel contempo nuovi processi e opzioni per allinearsi con il Digital Markets Act (DMA) e garantire che TikTok rimanga disponibile ai suoi 134 milioni di utenti europei. TikTok ha già implementato la possibilità per gli utenti di disattivare la personalizzazione nell’app e ha fornito strumenti di controllo dei dati ampliati, in conformità con le ultime modifiche dell’UE. E ora, sta anche lanciando una nuova API di Portabilità dei Dati, che fornirà un altro modo per gli utenti di scaricare e riutilizzare i propri dati TikTok a loro piacimento. “TikTok ha ora lanciato una nuova API di Portabilità dei Dati. Questo permetterà agli sviluppatori registrati di richiedere l’autorizzazione dell’utente per trasferire una copia dei loro dati TikTok. Gli utenti dell’Area Economica Europea (EEA) potranno autorizzare un trasferimento singolo o ricorrente e potranno selezionare specifiche categorie di dati o l’intero archivio, consentendo la portabilità dei dati continua e in tempo reale.” Come si può vedere nell’immagine qui sopra, l’API di Portabilità dei Dati faciliterà l’accesso a una serie di elementi dati, offrendo opzioni di utilizzo ampliate. In aggiunta a questo, TikTok afferma di aver migliorato la velocità e la funzionalità del suo strumento di Download dei Dati, che consente sia agli account individuali che commerciali di esportare e scaricare le informazioni del proprio account. La portabilità dei dati è un requisito chiave del DMA che definisce obblighi ampliati di privacy e controllo dei dati per ciò che gli ufficiali dell’UE designano come piattaforme “gatekeeper”, o piattaforme che detengono un certo livello di controllo sul mercato digitale espanso. Sebbene TikTok abbia sostenuto di non qualificarsi effettivamente per questo, almeno non allo stesso modo in cui Google o Meta dominano i rispettivi settori. Tuttavia, in questo momento, il ricorso di TikTok contro la sua designazione deve ancora essere esaminato; quindi, deve prepararsi per il DMA comunque, e garantire che si attenga alle ultime normative. Per essere chiari, ci sono due elementi separati all’interno delle ultime modifiche normative dell’UE. Digital Markets Act (DMA) riguarda, come detto, le piattaforme gatekeeper, e mira a garantire che le imprese europee che si affidano a queste piattaforme abbiano protezione e garanzie aggiuntive e operino su “un terreno di gioco equo”. Il Digital Services Act (DSA), invece, si concentra principalmente sulla protezione degli individui e delle imprese che utilizzano le piattaforme digitali e facilita maggiori opzioni di controllo dei dati per tutti gli utenti. TikTok è già stato oggetto di attenzione da parte del DSA, con gli ufficiali dell’UE che hanno avviato un’indagine formale per verificare se l’app abbia violato le regole relative alla protezione dei minori e alla trasparenza della pubblicità. Ovviamente spera di evitare problemi simili sul fronte del DMA, mentre continua a respingere la designazione di gatekeeper. È effettivamente, per meglio o per peggio, uno studio di caso piuttosto buono della confusione causata dai vari cambiamenti normativi dell’UE, con diversi elementi relativi a diversi aspetti, e la maggior parte basata su segnalazioni e accuse degli utenti. In altre parole, è un po’ caotico, ma idealmente, dopo un periodo iniziale di rodaggio, tutte le piattaforme saranno in grado di garantire che siano allineate alle nuove normative e rimangano disponibili agli utenti dell’UE.

Fonte socialmediatoday.com

META AMPLIA IL PROGRAMMA DI BONUS PER I CREATORI PER ATTRARRE I MIGLIORI TALENTI

Meta sta apportando alcune modifiche al suo programma di bonus per i creatori, mentre lavora per perfezionare i suoi incentivi per i talenti creativi emergenti. Innanzitutto, Meta sta eliminando la restrizione su quanto i creatori possono guadagnare dal programma ogni mese. Fino ad ora, il programma di bonus per i creatori era limitato a un massimo di $30.000 al mese, ma ora, come afferma Meta, “il cielo è il limite: i creatori possono guadagnare pagamenti mensili illimitati”. Ciò potrebbe essere un grande incentivo per trattenere più dei suoi migliori talenti e per farli continuare a pubblicare sulle sue app, soprattutto con Reels, che sta guidando maggiormente l’interazione su Facebook e IG. Ha senso, quindi, per Meta esplorare più modi per mantenere questo contenuto in movimento nel modo migliore possibile. Meta afferma che questo aggiornamento sarà implementato per tutti i creatori idonei entro marzo. Meta sta anche invitando più creatori a partecipare al programma, compresi i creatori asiatici, che finora non hanno potuto accedere all’offerta.

Alcuni creatori selezionati in Italia, Francia, Germania, Spagna, Colombia, Argentina, Perù, Filippine, Thailandia e Indonesia potrebbero ora essere idonei a un invito, unendosi a Stati Uniti, Canada, Australia, Gran Bretagna, India e Messico. E restate sintonizzati per altri paesi in arrivo presto.” Il programma rimane, tuttavia, solo su invito, e Meta non ha condiviso molte informazioni su chi stanno cercando di includere nel piano. La principale misurazione delle prestazioni del programma, dice Meta, è la portata del post; quindi, presumibilmente Meta ha una certa soglia di prestazioni in cui esamina i potenziali candidati. Ma se vuoi partecipare al programma, al momento non c’è davvero un percorso prestabilito. Oltre a queste espansioni, Meta sta anche invitando i partecipanti ad integrare gli annunci Reels nei loro video, offrendo ancora più potenziale di monetizzazione, mentre sta continuando a trasformare i suoi programmi di pagamento dei video da basati su annunci a basati sulle prestazioni, al fine di premiare meglio i contenuti di alta qualità su Facebook. Questi sono aggiornamenti interessanti, in relazione alla più ampia corsa per i migliori talenti, con Meta che cerca di facilitare un maggior potenziale di guadagno e presentarsi come il miglior modo per raggiungere un vasto pubblico e guadagnare soldi per il proprio contenuto.

Sarà ancora dietro a YouTube in questo senso, ma l’integrazione di più incentivi per Reels è chiaramente una protezione contro TikTok, con il programma di monetizzazione di Meta, almeno per i migliori talenti, che fornisce più compensi per i migliori creatori che influenzano il maggior numero di utenti nelle sue app.

Fonte socialmediatoday.com

LA COMMISSIONE EUROPEA SANZIONA APPLE CON UNA MULTA RECORD DI 1,8 MILIARDI DI EURO

La Commissione Europea ha colpito Apple con una multa storica di oltre 1,8 miliardi di euro, accusandola di aver abusato della sua posizione dominante nel mercato delle applicazioni di streaming musicale per gli utenti di iPhone e iPad tramite il suo App Store. La decisione arriva dopo un’indagine avviata nel giugno 2020, che ha rivelato che Apple ha imposto restrizioni agli sviluppatori di app, impedendo loro di informare gli utenti su servizi di abbonamento alternativi e più economici disponibili al di fuori del suo store. Secondo la Commissione, Apple ha applicato queste restrizioni, note come disposizioni anti-steering, per quasi dieci anni, causando un danno significativo ai consumatori. Questo comportamento ha portato molti utenti iOS a pagare prezzi più alti per gli abbonamenti allo streaming musicale a causa delle commissioni elevate imposte da Apple agli sviluppatori, trasferite poi ai consumatori sotto forma di prezzi di abbonamento più elevati. Inoltre, le disposizioni anti-steering hanno ridotto l’esperienza utente, costringendo gli utenti iOS a una ricerca macchinosa per trovare offerte al di fuori dell’app o addirittura a rinunciare a sottoscrivere abbonamenti. La multa, una delle più grandi mai inflitte dall’UE, tiene conto della durata e della gravità dell’infrazione, oltre al fatturato totale e alla capitalizzazione di mercato di Apple. La Commissione ha ordinato ad Apple di rimuovere le disposizioni anti-steering e di astenersi dal ripetere simili violazioni in futuro. La reazione di Cupertino è stata decisa: l’azienda ha definito la sanzione “senza prove concrete” e ha annunciato un ricorso. Apple ha sostenuto di non aver ostacolato la concorrenza e ha affermato che la decisione ignorava il mercato competitivo e in rapida crescita della musica digitale. Tuttavia, la decisione della Commissione è stata accolta con soddisfazione da Spotify, che ha lungamente combattuto contro le politiche dell’App Store. Secondo Spotify, la decisione invia un messaggio chiaro sul potere delle grandi aziende e protegge i consumatori da pratiche anticoncorrenziali. La sanzione inflitta ad Apple arriva in un momento cruciale, in cui la Commissione sta intensificando la regolamentazione delle grandi piattaforme digitali. Altre aziende, come Booking, ByteDance e X, potrebbero essere soggette alle nuove norme sulle piattaforme “gatekeeper”, che entreranno in vigore a marzo 2024. Queste norme mirano a garantire un maggiore equilibrio nel mercato digitale e a proteggere i consumatori da pratiche monopolistiche. La decisione della Commissione Europea su Apple è solo l’ultimo sviluppo in una serie di azioni legali e indagini che evidenziano la crescente attenzione delle autorità europee nei confronti delle grandi aziende tecnologiche e delle loro politiche commerciali.

Fonte: corrierecomunicazioni.it

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